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Il Fiano ha origini antiche che risalgono all’epoca romana, periodo nel quale tale vitigno era conosciuto come Vitis Apiana per la dolcezza dei suoi acini tanto graditi alle api. Dopo il difficile periodo degli anni Sessanta, in cui si è rischiato di perdere l’antico patrimonio viticolo provinciale, la caparbia azione di Antonio Mastroberardino ha riportato il Fiano tra i vitigni più coltivati della provincia di Avellino, suscitando interesse per la coltivazione anche fuori regione
Si presenta al naso delicato con sentori di frutta fresca, mandorla, nocciola, fiori bianchi, agrumi, erbe aromatiche e fiori appassiti. Il sapore è delicato, corposo, con evidenti note floreali.
Ideale per: Antipasti: Minestre, frutti di mare, formaggi freschi, mozzarella di bufala Primi piatti: Piatti a base di legumi, frutti di mare e sughi di pesce Secondi piatti: Carni bianche, crostacei, salmone, tonno
gradazione alcolica 12,5%
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